
APPROFONDIMENTO
Un’infrastruttura con elementi di iperconvergenza a basso costo con Proxmox: il nostro caso di successo
Anche le piccole e medie imprese si trovano a dover gestire sistemi informatici critici per il loro business. Tuttavia, non tutte hanno la possibilità di investire in costose infrastrutture server o in soluzioni enterprise di alta disponibilità. Quando un nostro cliente ci ha chiesto di mettere in sicurezza due PC su cui girano applicazioni fondamentali per la sua azienda, la sfida era chiara: garantire continuità operativa, con un budget contenuto.
Proxmox: un caso di successo
Raccolta la sfida, si analizza la situazione. Il punto di partenza.
Il problema: due PC critici, zero ridondanza
Il cliente, un’azienda locale con un’infrastruttura IT essenziale, utilizzava due PC per applicazioni interne vitali: uno dedicato alla gestione del magazzino e uno per la supervisione della produzione. Entrambe le macchine erano singoli punti di guasto: nessuna virtualizzazione, nessun sistema di backup in tempo reale, nessun failover. Il rischio era evidente: un guasto hardware o un errore software avrebbe potuto bloccare l’operatività dell’azienda per ore, se non giorni.
L’obiettivo: alta disponibilità, senza spese fuori scala
La richiesta era semplice, ma ambiziosa: Ridurre il rischio di fermo operativo; Proteggere le applicazioni aziendali; Garantire la possibilità di continuare a lavorare anche in caso di guasto a uno dei sistemi; Rispettare un budget che escludeva soluzioni basate su server rack o storage SAN.
La soluzione: virtualizzazione + iperconvergenza con Proxmox
La proposta di BitAgorà è stata quella di virtualizzare i due PC trasformandoli in macchine virtuali (VM), eseguite su una piccola infrastruttura con elementi di iperconvergenza (“software-defined“, per l’esattezza), creata utilizzando tre mini-PC Lenovo identici tra loro, collegati in rete attraverso uno switch TP-Link Omada a 2.5 Gb. A fare da regia a tutto questo: Proxmox VE, una piattaforma open-source potente, versatile e matura, che consente di creare cluster HA (High Availability) e gestire risorse computazionali e di storage in modo centralizzato.
Architettura in sintesi
Quali sono gli elementi del mini-cluster?
3 nodi fisici
mini-PC Lenovo, ciascuno con CPU multicore, 16 GB di RAM e SSD NVMe
Rete a 2.5 Gb/s
per garantire prestazioni elevate nella replica dei dati
Cluster Proxmox VE
con gestione centralizzata delle VM, clustering e failover
Storage distribuito
con replica tra nodi per l’alta disponibilità dei dati ZFS
Snapshot e backup pianificati
per proteggere i dati delle VM in modo efficace
Perché proprio tre mini-PC?
In un’infrastruttura HA con clustering Proxmox, il numero minimo di nodi consigliato è tre: questo consente di mantenere un quorum e decidere correttamente quale nodo ha l’autorità in caso di fault. Usare tre mini-PC invece che due consente:
- Una gestione automatica del failover
- La tolleranza al guasto di un nodo senza interrompere il servizio
- Una migliore distribuzione del carico
Inoltre, i mini-PC scelti sono silenziosi, a basso consumo, compatti, e permettono di evitare costi e ingombri tipici di ambienti server rack.
I benefici per il cliente
Una volta migrati i due sistemi su VM, abbiamo potuto attivare le politiche di alta disponibilità previste da Proxmox. In caso di guasto a uno dei nodi, il sistema effettua automaticamente la migrazione delle macchine virtuali sugli altri nodi attivi, senza richiedere interventi manuali e minimizzando i tempi di inattività. Il cliente ha ottenuto:
Continuità operativa garantita anche in caso di guasto hardware
Riduzione del rischio di perdita dati grazie a snapshot e backup automatici
Flessibilità e scalabilità, con la possibilità futura di aggiungere nodi o nuove VM
Gestione semplificata grazie all’interfaccia centralizzata di Proxmox
Considerazioni tecniche
La scelta di usare Proxmox VE è stata dettata da diversi fattori:
*È una piattaforma open-source;
*Supporta cluster HA, storage distribuito, snapshot, replica, e molto altro;
*Ha una comunità molto attiva e una vasta documentazione;
*Offre prestazioni elevate anche su hardware non server.
Per il networking, l’utilizzo di uno switch 2.5Gb ha garantito prestazioni molto superiori rispetto ai classici 1Gb/s, fondamentali per un cluster iperconvergente che replica dati tra nodi in tempo reale.

Enterprise mindset,
senza enterprise costi
Continuità,
scalabilità
Questo progetto dimostra come, con le giuste competenze e un approccio creativo, sia possibile portare tecnologie di livello enterprise anche nelle PMI. L’iperconvergenza, quantomeno come quella di questo caso ovvero con approccio “software-defined”, non è riservata solo alle grandi aziende: con strumenti open-source come Proxmox e una progettazione intelligente, anche realtà più piccole possono ottenere continuità operativa, resilienza e scalabilità, senza sforare il budget.
Tecnologie
accessibili
In BitAgorà, crediamo che l’innovazione debba essere accessibile a tutti. E questo caso lo dimostra: la tecnologia giusta, al momento giusto, per il cliente giusto.